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La prima volta che soggiornai all’Hotel Gioia fu più di 20 anni fa, un parente mi aveva detto „Tu che hai una bimba piccola e che ti piace mangiare, vieni a Rimini, conosco un posto…“. Aveva assolutamente ragione, da allora con rare eccezioni ogni anno ho passato almeno una settimana in quello che, dopo tutto questo tempo, non è più solo un luogo dell memoria, ma un luogo del cuore.
Qualche anno fa però Cinzia e Vincenzo, i titolari, decisero di imbarcarsi in un’impresa coraggiosissima: demolire completamente il vecchio Hotel Gioia (sul vecchio potremmo discuterne, ci sono ancora hotel molto più vecchi e tanto più malmessi…), e costruire un Hotel Gioia tutto nuovo, più alto, più grande, con più spazi comuni. E la cucina, direte voi? Beh, qui l’unico rischio era quello di peggiorare: la cucina di Cinzia, alla quale in tempi recenti si è unito anche Vincenzo, in tutti questi anni è stato un crescendo di bontà. Sulla base di una cucina romagnola tanto semplice quanto buona e ricca, ben preparata ma anche con un lavoro importante di ricerca e scelta delle materie prime, in particolare il pesce, si è negli anni sviluppata una lista di piatti a sviluppo settimanale/quindicinale, con clienti devoti a questo o a quello, quasi fosse una liturgia religiosa…
Ebbene, lo scorso mercoledì 25 maggio l’Hotel Gioia ha ufficialmente aperto per la stagione estiva 2016: caso vuole, ho avuto la possibilità di essere loro ospite sino a sabato 29, questo mi ha permesso di vedere e apprezzare un po‘ di cose nuove, oltre a rammemorarne alcune non nuove, ma altrettanto apprezzate.
Cominciamo dall’edificio: il vecchio Albergo Gioia ha lasciato il posto ad un nuovo edificio di 7 piani, forse con meno fascino del precedente (almeno al momento), ma certo bello e molto luminoso, con ampie vetrate che lasciano vedere l’interno. Una volta entrati ci si rende conto di quanto la struttura sia nuova, in qualche misura un po‘ „da rodare“: tutto è perfetto, lindo, non una sbavatura, un po‘ come un’auto nuova, certo bella, ma ancora un po‘ impersonale.
La sensazione però svanisce non appena si riceve il benvenuto da Gianmarco, il più giovane dei 3 figli di Cinzia e Vincenzo, che parrebbe proprio voler seguire le orme dei genitori. Di certo ha lo stesso sorriso e la stessa disponibilità, la stessa cordialità e… ovviamente molta più dinamicità, con tutto il vigore di un ragazzo non ancora trentenne.
I suoi genitori, invece, più passano gli anni e più, come un buon vino, migliorano.
Potrei ovviamente scrivere per altri due giorni, credo si intuisca, ma la cosa migliore è che ci andiate di persona: in fondo le cose buone vanno condivise…
A proposito, se volete andarci quest’estate datevi una mossa, alcuni periodi sono già sold-out.
Consiglio sulle camere: Al 7° piano ci sono 3 suite: la Lilium ha terrazzo con vista mare e una goduriosissima vasca idromas